Comunicazione e Covid-19. Parenti serpenti?

Oggi si fa un gran parlare di come cambieranno gli scenari di mercato, di marketing, di comunicazione, di relazioni sociali ed altro ancora.

Di qualsiasi cosa si tratti, si parla di cambiamento perché noi in primis usciremo cambiati (davvero?) da questa esperienza di emergenza sanitaria.

Vero è che le imprese stanno accusando non poco il lockdown cui i vari decreti le hanno sottoposte e, di conseguenza, le persone. L’incertezza che stiamo vivendo impone alle aziende maggiore cautela nello spendere risorse cercando di allocarle nei canali giusti privilegiando dipendenti e andando incontro alle difficoltà di loro clienti e fornitori.

Basta promozione? Basta fare marketing?

Diverse attività hanno sospeso le pubblicazioni sui social a dimostrazione, a nostro vedere, di come questo mezzo sia percepito in maniera erronea. I social servono per creare relazioni, per chiacchierare, per educare anche, per divertire. Le aziende non dovrebbero rinunciare al colloquio con le persone anche perché perdono l’occasione di creare o consolidare l’immagine aziendale che tanto faticosamente si cerca di costruire.

Partecipare, se possibile, ad iniziative solidali, andare incontro alle esigenze dell’utenza rivedendo tariffe e servizi ad esempio, è un chiaro segnale per il pubblico che dimostra di che “pasta” sia fatto un brand, di quali sono i suoi valori. E di questo le persone se ne ricordano, anche post-covid.

Le persone sono molto più attive online da 2 mesi a questa parte, hanno più tempo da dedicare a scoprire e valutare. Quindi anche quei banner google che prima magari erano snobbati perché le letture devono essere fatte di fretta, ottengono maggiore considerazione.

Quindi no, non è opportuno stoppare le attività di marketing in questo periodo.

Cosa fare?

Incontriamo i nostri clienti e fornitori online, dedichiamo maggiore tempo a stringere relazioni. Avere più tempo per conoscersi significa anche dare spazio a nuove idee da realizzare quando tutto sarà superato; idee che riguardano nuovi modelli di business, nuovi modi di fare impresa e perché no, nuove collaborazioni.

Dedichiamo più tempo a studiare il nostro target, a pianificare degli obiettivi, a creare contenuti utili e rilevanti per i clienti, reinventare format tradizionali in chiave digitale.

Dato che in questo periodo la maggior parte dei contatti si intrattengono in rete, si ha l’occasione di sponsorizzare il proprio brand su più piattaforme e magari approfittare della minor concorrenza ottenendo maggiore visibilità.

Se prima non avevi preso in considerazione nella tua strategia le email, può essere arrivato il momento di farlo per mantenere costante il rapporto con i tuoi clienti.

Pensa. Se un cliente di colpo non ti vede per 2 mesi, ma vede i tuoi concorrenti online, quando progressivamente torneremo alla normalità, si ricorderà di te o del tuo concorrente che nel frattempo si è fatto strada nella sua testa? Parliamo di posizionamento, hai perso il tuo.

Il customer care in questo momento diventa una risorsa di business profittevole. Offrire contenuti gratuiti, fare promozioni, rivedere (quando possibile) modalità di vendita, sono tutti investimenti che non possono non essere fatti se si vuole ripartire saltando il momento di isteresi.

Cosa dire poi della lead generation?

Investire in campagne di acquisizione contatti può rivelarsi molto utile per il futuro. Ora c’è il tempo per pensare a creatività, a contenuti.

Se si spremono un pò le meningi, anche l’attività che si presta meno alla creazione di contenuti da veicolare su digitale, molto probabilmente riesce a trovare il modo di inventare qualcosa.

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