Il ruolo cruciale dei backlinks
Lo sappiamo tutti. Uno dei fattori “sempreverdi” che vanno ad influenzare il ranking Seo di ogni sito web è rappresentato dal numero di link provenienti da siti esterni: i cosiddetti backlinks.
Potremo metterla così: non è abbastanza dire che sei esperto in qualcosa, se il resto del mondo la vede in modo diverso. Se tu stessi cercando un buon dottore non finiresti in pasto al primo passante che giura di essere il miglior dottore del pianeta! Ma se le persone di cui ti fidi di più ti garantissero che quello è un ottimo dottore saresti decisamente molto più propenso ad affidarti a lui.
Quello che accade nel mondo del web (e in particolare in campo Seo) non è molto dissimile.
Altri siti che indirizzano al tuo sono un segnale che risponde positivamente alla domanda: “Gli altri ti considerano una fonte affidabile?” L’intento di Google è quello di fornire informazioni corrette come risposta alle ricerche degli utenti.
Più il tuo contenuto è considerato valido (e degno di fiducia) da fonti esterne, più la tua autorevolezza crescerà.
La revisione che Google compie sui backlinks, è molto simile a quello che noi esseri umani facciamo nel momento in cui ci addentriamo a sviscerare recensioni e testimonial ogni volta che siamo in procinto di comprare un prodotto, andare a vedere un film o scegliere il ristorante in cui andare a cena.
Allo stesso modo, un link verso il tuo sito proveniente da un sito considerato affidabile e operante a grandi linee nello stesso campo è visto come un rassicurante voto di fiducia. A tutto beneficio della tua scalata alla Serp!
Proviamo a fare luce su questo aspetto con un parallelo tra quello che accade nella realtà e quello che invece succede in ambito Seo.
Quando arriva il momento di compiere una decisione, di chi ti fiderai?
In linea generale (e forse anche un po’ inconsciamente), come umani tendiamo ad usare questa scala gerarchica:
- Raccomandazioni personali: gli amici più cari, quelli che meglio ti conoscono, saranno i più affidabili nel consigliarti cosa fare/scegliere
- Consigli di esperti: professionisti del campo forniranno probabilmente utili opinioni, anche se non sempre possono combaciare con quelli che sono i tuoi gusti personali (es.: controllare i suggerimenti di Netflix o Rotten Tomatoes se vogliamo vedere un film, TripAdvisor per valutare la qualità di un ristorante etc..)
- Suggerimenti popolari: se una grande percentuale di persone gradisce un prodotto, le possibilità che la sua qualità sia elevata sono verosimili.
- Associazioni negative: il rovescio della medaglia del punto precedente..
Se torniamo al nostro caro ambito Seo, possiamo pensare ai backlinks come la versione Seo di consigli e recensioni.
Ecco come si trasforma la gerarchia che abbiamo esposto sopra:
- Raccomandazioni personali/contestuali: per nicchie di mercato molto piccole o aziende locali, siti specifici come quello dell’ufficio turistico, directories locali, comunità di locali sui social media possono essere l’equivalenti dei “consigli dei migliori amici”. Sicuramente ottime fonti per avere il polso di quello che succede nelle “vicinanze” e cosa gli utenti cercano maggiormente.
- Consigli di esperti: siti web con una vasta influenza e reputazione (come la BBC o la Harvard University) sono equiparabili a rinomati critici d’arte o di cinema.
In sintesi, sono le fonti di gran lunga più affidabili ma il rischio più tangibile è che non colgano esattamente il nesso con quelli che sono gli interessi del singolo utente. - Raccomandazioni popolari: in linea generica, molte raccomandazioni provenienti da diversi tipologie di siti sono viste come un segnale positivo (purché i siti non siano distanti anni luce come contenuto e tematiche dal tuo).
- Associazioni negative: link comprati in massa, guadagnati con tattiche di spam o provenienti da siti “spazzatura” sono l’equivalente di una raccomandazione di una persona totalmente inaffidabile o inesperta.
Ricordati sempre che la qualità (come sempre) supera di gran lunga la quantità in termini di importanza. Collezionare troppi link da siti web di qualità scadente andrà a penalizzare la performance del tuo sito (sembreranno raccomandazioni comprate più che guadagnate, esattamente come nella realtà molti business pagano persone per scrivere recensioni positive).
Google considera l’acquisto di link come una pratica disonesta, un tentativo di manomettere il buon funzionamento del sistema: come conseguenza è molto probabile incorrere in penalità Seo molto difficili da recuperare.
Stanne alla larga se non vuoi precipitare in decima pagina! In questo caso è davvero calzante il vecchio adagio “meglio pochi ma buoni”!
Se i link provenienti da siti sicuri e di qualità rappresentano la sostanziale maggioranza di quelli che indirizzano al tuo sito, non hai niente da temere anche se tu dovessi acquisire una manciata di link di qualità povera. Dormi sonni tranquilli 😉